Aviat Onlus Missione Togo 2019.

Missione in Togo Ottobre 2019 a cura dell’organizzazione umanitaria AVIAT Onlus.

 

Basta guardare le immagini e leggere i pensieri e che i volontari giornalmente postano sui loro canali social per rendersi conto di quanto lavoro c’è dietro un missione umanitaria, ma oltre che di lavoro si deve parlare di Amore!

 

Conoscendo personalmente fin da bambine Ylenia Reale (Dottoressa in psicomotricità infantile) e Vanessa Bove (infermiera professionale), anche loro come me di Arpino, ho scoperto la loro grande emozione per ogni partenza e questo mi ha fatto appassionare alle loro missioni, già in passato ho scritto dell’organizzazione di cui fanno parte ”Aviat Onlus”  clicca qui per leggerne di più

Grazie alle offerte raccolte durante una manifestazione di questa estate nel nostro paese si sono potuti comprare i banchi per una scuola, sono stata davvero felice quando Ylenia mi ha comunicato questa notizia, grazie agli arpinati che hanno contribuito per far si che tutto ciò avvenisse.

 

Leggendo quello che scrivono davvero ci si commuove, Ylenia scrive:

”C’è una parte di mondo dove la sofferenza vince su molte cose, una parte di mondo dove essere bambini significa imparare ad accettare, crescere in fretta, dove le visite dal dottore, le punture, si fanno da soli senza mamma e papà, in silenzio come nella vita.
C’è una parte di mondo dove si vive per un sì o per un no, dove la scelta di essere finisce con quella di dare.
C’è una parte di mondo dove essere bambini significa avere la malaria a un mese, un solo mese, dove trovare del sangue per una trasfusione è troppo difficile, spesso impossibile, dove la pancia non cresce per le merendine ma per i vermi.
C’è una parte di mondo dove essere un bambino diversamente abile è una condanna, è un peso troppo grande..significa cercare di riuscire a sopravvivere in un contesto incompatibile, dove se si riesce a camminare si ha una possibilità in più, poi il nulla..dove prendere le impronte per capire la modalità del carico sui piedini per avere dei tutori viene fatto con il fango..e si è fortunati se qualcuno, casualmente, sceglie di farli.
C’è una parte di mondo dove essere grandi significa avercela fatta.
C’è questa stessa parte di mondo però, dove i sorrisi sono sorrisi veri, dove gli occhi sono in grado di attraversarti, dove la gioia è una costante, dove la vita è vita. Dove essere bambini significa esserlo davvero.
C’è una parte di mondo dove le persone si guardano ancora sorridendo, prendendosi per mano.
C’è una parte di mondo che grida, sta a noi scegliere di ascoltare.
Abbiamo perso il senso di tutto, del saper essere.
C’è questa parte di mondo dove la sera se ti senti stanco guardi il cielo, quello vero con mille stelle che noi non abbiamo mai visto..e allora sì, allora in quel momento pensi che ne valga davvero la pena.
Questa è la mia parte di mondo, dove esiste un Dio che non ha colore” .

 

Poco prima della partenza Vanessa scrive:

”È si … è proprio arrivato quel dì …
Mi assento per qualche giorno…. Perché DEVO ANDARE ….
“Non posso negare un beneficio a chi ha bisogno… se è nelle mie possibilità il farlo”.
CIAO 👋🏻
QuartaMissioneTogoUnMese”.

 

Il Dottor Gian Franco Mirri, ormai veterano delle missioni in Africa ogni giorno scrive un piccolo diario sul suo profilo Fb e così facendo ci tiene informati dei progressi che fanno, ma soprattutto del loro stato d’animo, riporto qui gli scritti dei primi due giorni:

AIUTIAMOLI A CASA LORO 1:
Sono le 4 del mattino e qui in camera con Antonio, che con un eufemismo potremmo dire che ha un respiro un pochino rumoroso, mi prendo il tempo di scrivere qualcosa. È cominciata anche la mia missione in Togo con i volontari di AVIAT, che già da 6 giorni sono qua e stanno facendo cose importanti. Cose che hanno già raccontato molto bene nei loro profili fb, a cui vi rimando (per chi non li ha “letti”): Antonio, Vanessa, Ambra, Ylenia, Rita, Lucia, Valeria.
Sabato scorso hanno fatto la festa con i bambini aiutati a distanza, distribuito il contributo economico, giocato con loro…. Poi da lunedì “full immersion”, con visite mediche e distribuzione gratuita di farmaci. Con l’incontro con realtà critiche, complesse a volte difficili da “aiutare”, come il piccolo Kossi, che à 1 anno pesa 5kg., arrivato con un attacco di malaria e 4 di emoglobina nel sangue (che leggiamo nei libri essere incompatibile con la vita). Allora cerchi una sacca di sangue, che non vuol dire andare al centro trasfusionale a prenderla… Ma significa cercare un donatore compatibile e pagare quel po’ di sangue che ti dà. La situazione l’ha ben descritta Antonio. C’è stata l’opportunità per Rita (parrucchiera) di tagliare i capelli ai 300 bambini della scuola; oppure per Ylenia (fisioterapista) di fare ogni giorno un’ora di terapia a un bambino spastico dell’orfanotrofio di Notzè.
Ieri sono arrivato qua ad Amakpapè, presso la Comunità di Cuori Grandi. Siamo andati al villaggio di Hanonou dove domenica faremo un pozzo, che sarà realizzato con i soldi donati in memoria di Assunta Rebeggiani. Un incontro necessario per capire bene le dinamiche di una cosa apparentemente semplice:ti dono un pozzo in un luogo (come in altri già incontrati) dove per approvvigionart d’acqua dipendi da una pozza che si riempie durante la stagione delle pioggie e si “arricchisce” di ogni parassita. Una pozza che per arrivarci devi passare in un sentiero dove siamo assaliti da un nugolo di formichine… piccolissime si, ma fastidiosissime. Agli abitanti del villaggio Maristella ha ben spiegato le regole della partita:individuare col rabdomante il luogo dove fate il forage e posizionare la pompa. Un luogo di proprietà della comunità, per evitare poi rivalse se viene costruito sul terreno di un privato. La creazione di un gruppo di controllo sull’uso del pozzo. La creazione di un fondo economico (100cfa=15cent al mese per famiglia, che sembrano poco, ma per loro sono tanto) per la manutenzione del pozzo stesso. Ed alla fine è stato bello concludere con la necessità di ringraziare il Signore, che “non si è dimenticato di voi”, ma attraverso delle buone persone ha trovato la maniera di aiutare le persone del villaggio. È stato veramente bello ascoltare i loro canti di ringraziamento, camminare per le loro case/capanne di fango accompagnati da uno stuolo di bambini… Vorrei continuare, ma comincia ad albeggiare, il gallo canta insistentemente, il respiro di Antonio si è normalizzato e… Si fa ora di alzarsi. Ci aspetta un’intensa giornata di lavoro…le mie 50 visite ecografie ginecologiche, ma “hai voluto la bicicletta… Pedala!”. PS. le foto non sono un gran ché, ma queste sono. Buona giornata.

AIUTIAMOLI A CASA LORO 2.
sono le 5 e il mio orologio biologico di sta piano piano adattando alle 2 ore in meno del Togo. Qua fa “freschino” e la notte non usiamo il ventilatore, anzi devo mettere il lenzuolino. Ieri ho cominciato a “guadagnarmi la vacanza”. Ho cominciato le consultazioni ed ecografie nel mio “ambulatorio di consultation gynecologique”, che mi fa molto pensare al film “viaggio a Kandar”. Sono riuscito a rimanere nelle 50 consultazioni preventivate. In una normalità africana ho visto la solita gravidanza gemellare, un aborto interno, una placenta previa. In Italia problemi questi risolvibili con un ricovero… Ma qui ti devi pagare tutto e come ci diceva Maristella, se non hai i soldi “muori”. È dura da accettare, noi che ci lamentiamo se dobbiamo aspettare qualche giorno per una visita non urgente, noi che non pensiamo che un nostro ricovero ospedaliero gratis alla comunità costa quasi mille euro al giorno. Ma noi paghiamo i contributi, le tasse! “. Certo ma perché abbiamo un lavoro, che bene o male ci permette di vivere una vita dignitosa se la paragoniamo a un mondo di persone, che quotidianamente fanno molto più fatica di noi e guadagnano pochi centesimi…. persone che volentieri pagherebbero le tasse proporzionali a un reddito adeguato. Continuando nel diario… Rita istruisce un ragazzino a tostare i bambini. I miei compagni di viaggio fanno le loro consultazioni (ieri oltre le 150 preventivate). Bambini, tanti bambini ammalati di malaria. Bambini che li senti urlare quando Alina si avvicina per far loro la puntura per la malaria. Poi arriva il caso assurdo, impensabile… un bimbo di 1 mese di 1kg. Ma come è possibile! La sua gambina nelle mani di Antonio è veramente minuscola. Cosa fare? Un po’ di latte in polvere, un po’ di aiuto, ma quando c’è ne saremo andati? È questo uno dei problemi, noi diamo una risposta, ma non la soluzione dei problemi. Con Antonio ieri sera parlavamo proprio di come poter ovviare a ciò… Non abbiamo una soluzione. Anche quando scopriamo patologie importanti a cosa serve se poi non possiamo offrire i mezzi (economici e pratici) per superarle. L’aiuto di molti ci permette di portare quella goccia che non è solo un modo di dire, ma la vedi scomparire un un mare di bisogni. E allora o ti deprimi e “ci dai su”…. oppure pensi che almeno puoi risolvere la “sete” di qualcuno. Oggi qualcuno di noi andrà all’ospedale a visitare i bambini che abbiamo inviato e che aiutiamo economicamente: Amore e Concretezza. Di questo problema ne parliamo con Antonio al risveglio… Comincia ad albeggiare, la vita continua.

 

Grazie al Dottor Antonio Carusone scopriamo che…:

Scuola di sartoria finanziata da AVIAT, dieci donne che imparano, al termine del corso porteranno a casa una macchina per cucire in modo da iniziare un’attività autonoma, AIUTIAMOLI A CASA LORO. Visita per verificare l’andamento della scuola e consegna di materiale, cotone, bottoni, spalline ecc., donato da Lucia Santabarbara. Grazie Lucia ❤️ (Antonio Carusone)

 

Queste e tante altre cose ci regalano ogni giorno, grazie a loro e a tutti i volontari, ci fate pensare che nel mondo ci sono persone che hanno un cuore grande, come il vostro!

Ylenia scrive:

”Siamo andati al villaggio di Hanonou dove domenica faremo un pozzo, che sarà realizzato con i soldi donati in memoria di Assunta Rebeggiani. Un incontro necessario per capire bene le dinamiche di una cosa apparentemente semplice: ti dono un pozzo in un luogo (come in altri già incontrati) dove per approvvigionarti d’acqua dipendi da una pozza che si riempie durante la stagione delle piogge e si “arricchisce” di ogni parassita. Una pozza che per arrivarci devi passare in un sentiero dove delle formiche ti assalgono e pizzicano.. L’acqua è fondamentale, motivo per il quale siccome se sporca è causa di vermi e infezioni”.

Ecco il video della giornata.

 

 

Articolo Gianna Reale Ph.

Foto e video dai profili Fb dei missionari.

Arpino, 29 Ottobre 2019

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