Vite consacrate, Foto Racconto in ricordo di una vita dedicata alle missioni.

Oggi in particolare questo argomento mi sta molto a cuore, un cara persona che ha dedicato la sua vita alle missioni è tornata tra le braccia del padre.

Ma cosa vuol dire consacrarsi?

Su Wikipedia si legge: “Nella Chiesa cattolica, per vita consacrata si intende quella forma di vita con la quale i fedeli (chierici o laici, donne o uomini) si consacrano in modo speciale a Dio attraverso la professione, mediante voto pubblico, dei consigli evangelici di povertà, castità e obbedienza. … “.

Naturalmente non si può parlare solo di suore o preti, ci sono molti modi per consacrare la propria vita a Dio, tutti coloro che accolgono i consigli evangelici possono ritenersi tali.

Si celebra proprio il 2 Febbraio (ieri), la Giornata della vita consacrata ed in questa occasione tutti i credenti sono invitati a riflettere con quanti, uomini e donne (frati, suore, monaci e monache, religiosi e religiose) si sono consacrati al Signore.

Per i Missionari poi tutto questo è molto più amplificato loro devono essere pronti a cambiare la propria vita, le proprie abitudini, gli amici, anche più volte nell’arco della vita, come è stato per il caro Padre Juan.

Vorrei dedicare questa giornata che volge al termine ad una persona consacrata a Dio e a me cara, Padre Juan Lujian. Faceva parte dei Missionari Identes ed insieme a loro ha trascorso una vita come missionario in tutto il mondo; nel mio paese, Arpino, era stato molti anni fa e di nuovo tornato da qualche anno come parroco della Parrocchia di San Michele Arcangelo, proprio in piazza, fino a quando, qualche mese fa era stato richiamato per continuare la sua missione in un altro angolo del mondo, questa volta in sud America, dove oggi si è spento.

Non mi ricordo di avere mai visto il suo sguardo alterato, sempre gentile e cordiale con tutti, pronto a dare una parola di conforto.

Quando voglio ricordare un momento particolare o una persona non mi resta che scorrere le migliaia di foto scattate negli anni, di sicuro qualcosa trovo sempre, oggi ho trovato queste.

Eravamo nel Monastero Benedettino di clausura ad Arpino e ho sempre ricordato una cosa di quel giorno, essendo nato in Spagna, Padre Juan, aveva un marcato accento spagnolo tanto che a volte facevo fatica a capirlo, ma quel pomeriggio capii tutto quello che disse, questa cosa mi colpì molto, pensai che nel monastero fosse stato molto rilassato e tranquillo, come tutti noi, e non fece per nulla fatica a farsi capire.

Mentre scorro le mie foto ricordo passo passo quello che succedeva in quel momento, oltre alla tranquillità c’era un’atmosfera bellissima con un sole dorato al tramonto che entrava dalle vetrate.

Ciao Padre Juan, ora ti vedo proprio come nell’ultima foto, adorante verso Dio che ti avrà accolto sicuramente a braccia aperte.

Un abbraccio va alle Monache del Monastero Benedettino di clausura di Arpino, in particolare a Madre Cristina, che ora saranno sicuramente in preghiera per lui.

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Arpino, 3 Febbraio 2023

Gianna Reale Ph

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